SERBIA

Serbia, Belgrado, Architettura, Città, Fiume

STORIA

L’attuale Serbia ricadeva nel territorio dell’Impero romano, all’interno della estesa provincia Illyricum. Dal 6 fino al 9 dopo Cristo avvenne un’insurrezione dalmato-pannonica che portò l’Illyricum a dividersi in Regio X Venetia et Histria e nelle province di Pannonia e di Dalmatia.

La Serbia moderna si è formata solo nei secoli VI e VII, in seguito all’insediamento nella penisola balcanica di popolazioni slave, le quali nel IX secolo si convertirono al cristianesimo. 

Per molto tempo i serbi vissero divisi in due patriarcali principati: quello di Raška e quello di Zeta. Nel 1159 Stefano Nemanja diede inizio a una dinastia che durò circa due secoli. Il regno serbo ascese a una posizione di grande potenza nei Balcani sotto Stefano Dushan, proclamatosi zar nel 1346. La Serbia raggiunse in questo periodo un notevole sviluppo economico e culturale, che venne bruscamente interrotto dalla conquista degli ottomani, i quali nel 1389 inflissero nella battaglia di Kosovo Polje una disastrosa sconfitta ai serbi.  Nel 1459 fu sancita l’annessione formale della Serbia all’impero ottomano. 

La lotta per la liberazione dal dominio ottomano ebbe inizio al principio del XIX secolo con l’aiuto determinante della Russia. L’indipendenza vera e propria della Serbia dalla Turchia venne formalmente riconosciuta dalle potenze europee nel congresso di Berlino del 1878.

La Serbia ebbe un ruolo primario nelle guerre balcaniche (1912-13), che essa condusse contro la Turchia e contro la Bulgaria. Da questi conflitti la Serbia uscì come la più forte potenza regionale; il che portò a una soglia estrema i suoi contrasti con l’Austria-Ungheria. Il nazionalismo serbo, con l’assassinio a Sarajevo il 28 giugno del 1914 dell’arciduca austriaco Francesco Ferdinando, accese la scintilla destinata a far scoppiare la prima guerra mondiale. Attaccata dall’esercito imperiale e nel 1915 anche dalla Bulgaria, la Serbia venne sconfitta. Stabilitosi a Corfù il governo serbo, nel 1917 le forze panslaviste serbe, montenegrine, croate e slovene proclamarono l’unione degli slavi del sud. In tal modo posero le premesse politiche di quello che sarebbe stato il regno di Serbia, Croazia e Slovenia (1918), divenuto poi nel 1929 regno di Iugoslavia. 

Nel 1990 dopo il referendum costituzionale la Serbia assunse la denominazione di Repubblica di Serbia, che mantenne anche nel 1992,  quando insieme al Montenegro diede vita a un nuovo stato federale che prese il nome di Repubblica Federale di Jugoslavia. Nel 2006 il governo montenegrino decise di indire un referendum per l’indipendenza a seguito del quale la federazione venne sciolta consensualmente, la Repubblica di Serbia pertanto si ricostituì di nuovo come stato sovrano e indipendente.

 Nel 2008 il Kosovo dichiarò unilateralmente la propria indipendenza, che tuttavia non fu riconosciuta né dalla Serbia, né dalla Russia. Nel 2009 la Serbia presentò domanda per accedere all’UE, nel 2011 fu risollevata la questione dell’adesione della Serbia all’Unione europea, a condizione di una normalizzazione dei rapporti ancora tesi con il Kosovo.

ETIMOLOGIA

L’esatta origine della parola è sconosciuta. Potrebbe derivare dal nome dei Sorbi in Germania, del quale hanno la stessa radice etimologica.

BANDIERA

Застaва Србије (Zastava Srbije)

Consiste in tre fasce orizzontali uguali, rosso in alto, blu nel centro e bianco in basso. La bandiera ufficiale presenta la versione minore dello stemma della Serbia centrato verticalmente e spostato verso sinistra di 1/7 della lunghezza totale. Per l’uso pubblico è permesso l’uso della bandiera senza stemma nazionale.

L’attuale bandiera è stata adottata ufficialmente l’11 novembre 2010 con l’approvazione del parlamento nazionale. Essa è la versione ridisegnata, in base ai parametri dell’araldica serba, della bandiera del 1882 del Regno di Serbia, che è stata reintrodotta il 16 agosto 2004. Il colore rosso simboleggia il sangue che il popolo serbo ha versato per la patria e vi è anche un implicito riferimento alla battaglia di Kosovo Polje. Il colore blu simboleggia il cielo e il mare (va ricordato che fino al 2006 la Serbia disponeva di uno sbocco sull’Adriatico, perso dopo la proclamazione d’indipendenza del Montenegro). Il colore bianco invece rappresenta l’innocenza.

Regno di Serbia 1217-1346
Impero Serbo 1346-1371
Principato di Serbia 1835-1882
Regno di Serbia 1882-1918
Serbia durante occupazione nazista 1941-1944
Repubblica Socialista di Serbia 1945-1991

STEMMA

Coat of arms of Serbia.svg

Lo stemma riproduce l’emblema della dinastia regnante degli Obrenović (utilizzato per la prima volta nel 1882, per essere poi reintrodotto il 16 agosto 2004) e mostra l’aquila bicefala propria della dinastia dei Nemanjić (che la ricavò dalla dinastia dei Paleologhi dell’Impero Bizantino). Lo stemma è attorniato da un manto di ermellino, indossato secondo l’uso antico dai re serbi.

 Il campo principale rappresenta lo Stato Serbo (il color rosso dell’emblema centrale, l’aquila bicefala con l’ali spiegate color argento, mentre zampe e becco sono di color oro; in basso due gigli dorati); lo scudo interno all’aquila rappresenta invece la Nazione Serba (una croce argento su campo rosso tra quattro lettere), che deriva dalla croce serba.

Il disegno dello scudo è stato utilizzato dagli stati serbi fin dal Medioevo. Le quattro iniziali che attorniano la croce argentata sono molto simili alla lettera C dell’alfabeto cirillico (che corrisponde al fonema /s/) e vengono comunemente associate al motto Само слога Србина спасава/Samo Sloga Srbina Spasava (“Solo l’Unità Salva i Serbi”). Questa disposizione fu originariamente utilizzata dall’Impero Bizantino, attraverso uno schema di quattro B indicante il motto Вασιλεύς Βασιλέων Βασιλεύων Βασιλευόντων/ Basiléus Basiléon, Basiléuon Basileuònton (“Re dei Re, che Regni sui Re”). Quasi indubbiamente le quattro lettere hanno assunto nella trasposizione medievale sulla bandiera serba la forma di quattro acciarini, già noti come simbolo araldico (venivano infatti utilizzati dal casato fiorentino degli Acciaiuoli).

La Republika Srpska, l’entità serba della Bosnia ed Erzegovina, fino al 2007, aveva uno stemma molto simile a quello della Serbia. Esso presentava l’aquila bicipite in campo rosso con al centro lo scudo con la croce serba. Nello stemma non erano presenti i due gigli dorati in basso sotto gli artigli dell’aquila e la corona della dinastia Karadordević era contenuta all’interno del campo rosso. Tale stemma il 16 giugno 2007 è stato dichiarato illegale dalla corte costituzionale della Bosnia ed Erzegovina ed è stato sostituito da un nuovo emblema, meno legato all’araldica serba, ma con richiami alla storia peculiare dei Serbi di Bosnia.

Former COA Republika Srpska.svg

Dopo la fine della seconda guerra mondiale. il nuovo governo socialista ridisegnò l’emblema tradizionale, modificandolo sul modello di quelli dell’Unione Sovietica e degli altri paesi dell’Europa orientale. Il frumento rappresentava i contadini, mentre la ruota d’ingranaggio sita alla base rappresentava i lavoratori. La stella rossa al vertice rappresentava il comunismo, mentre il sole con i raggi un nuovo domani. La quercia è tradizionalmente un albero sacro per i Serbi, pertanto vennero disegnate foglie di quercia con ghiande. Gli anni 1804 e 1941 commemorano la prima rivolta serba e la lotta di liberazione contro le Potenze dell’Asse durante il secondo conflitto mondiale. Lo scudo raccoglie gli elementi tradizionali dell’emblema serbo, esclusa però la croce, simbolo della Cristianità, in quanto la Repubblica Socialista di Serbia era ufficialmente laica. Lo stemma socialista rimase utilizzato per un lungo periodo dopo lo scioglimento della Jugoslavia socialista. Il 17 agosto 2004 il Parlamento della Serbia approvò una legge sul nuovo emblema ufficiale, reintroducendo quello del 1882 del Regno di Serbia. Il nuovo stemma è stato oggetto però di alcune polemiche, specialmente in relazione ai riferimenti monarchici. L’11 novembre 2010 l’emblema è stato ridisegnato in base ai parametri dell’araldica serba.

Stemma della Serbia nel XVII secolo
prima rivolta serba 1804-1813
Principato di Serbia 1835-1882
Regno di Serbia 1882- 1918
Regno di Jugoslavia 1918-1941
Serbia durante l’occupazione nazista 1941-1944
Serbia e Montenegro 1992-2006

INNO

Bože pravde, ti što spase
od propasti dosad nas,
čuj i odsad naše glase
i od sad nam budi spas.
 
Moćnom rukom vodi, brani
budućnosti srpske brod,
Bože spasi Bože hrani,
srpske zemlje, srpski rod!
 
Složi srpsku braću dragu
na svak’ dičan slavan rad,
sloga biće poraz vragu
a najjači srpstvu grad.
 
Nek’ na srpskoj blista grani
bratske sloge zlatan plod,
Bože spasi, Bože hrani,
srpske zemlje, srpski rod!
 
Nek’ na srpsko vedro čelo
tvog ne padne gneva grom,
blagoslovi Srbu selo
polje, njivu, grad i dom!
 
Kad nastupe borbe dani
k’ pobedi mu vodi hod,
Bože spasi, Bože hrani,
srpske zemlje, srpski rod!
 
Iz mračnoga sinu groba
srpske slave novi sjaj,
nastalo je novo doba,
novu sreću, Bože daj!
 
Otadžbinu srpsku brani
pet vekovne borbe plod,
Bože spasi, Bože hrani,
moli ti se srpski rod!
Dio della Giustizia, tu che hai salvato
noi fin’ora dalla disgrazia,
ascolta anche da adesso le nostre voci
e sii la nostra salvezza anche da ora.
Con mano forte guida, proteggi
la nave del futuro serbo.
Dio salva, Dio ciba,
il Re serbo, il popolo serbo!
 
Rendi accordi i fratelli serbi ovunque,
per ogni opera onorevole e celebre,
l’unità sarà la sconfitta per il diavolo
e la più forte città della serbità*.
Che brilli sul ramo serbo
il frutto dorato dell’unità fraterna.
Dio salva, Dio ciba,
il Re serbo, il popolo serbo!
 
Che sulla fronte serena serba
non si abbatta il fulmine della tua rabbia,
benedici al serbo il paese,
le campagne, il campo, la città e la casa!
Quando verranno i giorni di lotta
guida il suo passo verso la vittoria.
Dio salva, Dio ciba,
il Re serbo, il popolo serbo!
 
Dal buio sepolcro del figlio
(deriva) il nuovo splendore dell’unità serba,
è nata una nuova era,
concedi una nuova fortuna, Dio.
Proteggi la patria serba,
frutto di sei secoli di lotte.
Dio salva, Dio ciba,
il Re serbo, il popolo serbo!

GEOGRAFIA

Cartina della Serbia

Confina a nord con l’Ungheria, a nord-est con la Romania, a est con la Bulgaria, a sud con la Macedonia e l’Albania, a ovest con il Montenegro, la Bosnia-Erzegovina e a nord-ovest con la Croazia. La provincia autonoma del Kosovo occupa la parte più meridionale del territorio.

La  Serbia settentrionale, insieme alla regione della Vojvodina, è costituita da una vasta pianura alluvionale che si estende fino a raggiungere il Bassopiano pannonico. A sud di Belgrado inizia la Serbia Centrale, nota anche come Šumadija, dominata da colline e da qualche rilievo di altitudine compresa fra i 1000 e i 1500 m s.l.m verso sud il territorio diventa montuoso, il massiccio più importante è quello di Kopaonik.

La Serbia Occidentale è ricca di paesaggi variegati per forme e colori: dalla fertile piana della Mačva al basso monte Cer, fino alle prime montagne di Povlen e Maljen dove nascono le alture di Tara, Zlatibor e Zlatar. Il corso tortuoso della Drina in questo punto delimita il confine territoriale tra la Repubblica di Serbia e la Bonia-Erzegovina.

La Serbia Orientale è una delle aree meno visitate della Serbia. Il paesaggio è caratterizzato da una varietà di montagne che sono la punta più meridionale dei Carpazi. A ponente si trovano le pianure della Morava e la fertile piana di Stig al cui centro si trova la città di Požarevac, la città più grande e più ricca della Serbia Orientale. Qui si trova anche la valle del Timok, famosa per i suoi vigneti e il clima mite. Non mancano i paesaggi naturalistici, il principale è costituito dal fiume Danubio con la gola delle Porte di Ferro.

Tutte le catene montuose della Serbia e dei Balcani si trovano a Sud dei fiumi Sava e Danubio. Le Alpi Dinariche e la catena montuosa Šar-Pind si trovano a occidente, mentre i Carpazi, i Balcani i Rodopi sorgono a est.

FIUMI

Il vasto bassopiano settentrionale è attraversato dal Danubio, il secondo fiume europeo, in cui confluiscono da nord il Tibisco, che ne è il maggiore affluente di sinistra, da ovest la Sava (a Belgrado) e da sud la Morava: sono corsi d’acqua importanti, dalla portata abbondante e regolare.

LAGHI

I laghi della Serbia sono per lo più di origine artificiale, i laghi naturali sono pochi e relativamente piccoli, tra di essi vi sono il Palić (5 km²) e il Lago Ludaš nella Serbia settentrionale presso Subotica.
Il principale lago artificiale è il Lago Derdap (253 km²) al confine con la Romania.

Altri bacini artificiali sono il Lago Vlasina nella parte sudorientale del paese, il Lago Gazivode sul Fiume Ibar (sud-ovest), sul Fiume Drina si trovano il Lago Zlatar  nella Regione del Sangiaccato e il Lago Zvornik.

CLIMA

La parte settentrionale del Paese ha un clima di tipo continentale influenzato dalle masse d’aria provenienti dal nord ed est europeo, con inverni freddi e estati calde e umide, le precipitazioni sono distribuite lungo tutto l’anno.

Nella parte meridionale e sud-occidentale del Paese il clima subisce delle influenze da parte del Mediterraneo anche se le Alpi Dinariche formano uno sbarramento per le masse d’aria calda; il clima è prevalentemente caldo e secco in estate e autunno e relativamente freddo e ricco di precipitazioni nevose in inverno.

LINGUA

La Serbia è costituita ufficialmente da tre territori: la Serbia o Serbia Centrale,  la regione autonoma della Voivodina e la provincia del Kosovo. La lingua ufficiale è il serbo, parlato dal 88% della popolazione, scritto ufficialmente in alfabeto cirillico; tuttavia si è diffuso anche l’alfabeto latino, In Vojvodina l’amministrazione provinciale utilizza, oltre al serbo, cinque altre lingue (ungherese, slovacco, croato, rumeno e russo).

RELIGIONE

La Serbia risulta essere uno dei paesi europei più variegati dal punto di vista religioso. Si possono notare differenze marcate da regione a regione: la struttura etnica e religiosa della regione della Voivodina è molto complessa. In questa regione i serbi ortodossi costituiscono la maggioranza, tuttavia il secondo gruppo religioso più grande è quello cattolico di cui fanno parte gli Ungheresi, i Bunjevci e i Croati. Ci sono inoltre uniati Ucraini, luterani Slovacchi e calvinisti Ungheresi. Oltre il 90% degli abitanti della Serbia centrale (compresa la regione di Belgrado) professano la confessione ortodossa. I musulmani vivono prevalentemente nel Sud-Ovest del paese, nella regione del Sangiaccato, nelle città di Preševo e Bujanovac e nella regione resasi indipendente come stato del Kosovo. Sebbene in nessuna parte del paese sia vietato vendere e acquistare alcolici, nelle zone a maggioranza musulmana il consumo di alcol in strada non è ben visto. La Serbia ospitò per secoli anche una fiorente comunità ebraica sefardita, che giunse nella penisola balcanica in seguito alle espulsioni dalla Spagna. Già colpita dalle numerose guerre, che costrinsero molti appartenenti a fuggire altrove, fu decimata durante gli stermini nazisti e, nel 2002, solo 1.200 persone si dichiaravano ebrei serbi. La sinagoga più grande e famosa della Serbia si trova a Novi Sad.

SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA

La Serbia è suddivisa in 29 distretti (5 dei quali si trovano in Kosovo, quindi fuori dell’amministrazione del Governo centrale), a cui si aggiunge la città di Belgrado. I distretti sono suddivisi in 108 comuni.

Dalla conclusione della Guerra del Kosovo, il Kosovo è sotto protettorato delle Nazioni Unite in base alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1244 e di fatto indipendente e autonomo.

La parte della Serbia esterna al Kosovo e alla Vojvodina viene detta Serbia centrale ma non è una suddivisione amministrativa del Paese e non ha, al contrario delle due province autonome, un governo regionale proprio.

Sul territorio serbo si trova la piccola exclave bosniaca di Sastavci, attualmente amministrata dalla Serbia (distretto di Priboj) e rivendicata dalla Bosnia. I confini non sono definiti con precisione.

 Il 17 luglio 1945 Winston Churchill, per permettere la nascita in territorio jugoslavo dell’erede al trono jugoslavo Aleksandar Karadordević i cui genitori erano in esilio a Londra, dichiarò, per un giorno, la suite 212 del Claridge Hotel territorio jugoslavo.

ORDINAMENTO DELLO STATO

La Serbia è una Repubblica semipresidenziale in cui l’Assemblea Nazionale, eletta democraticamente dal popolo ogni quattro anni, è legata al governo da un rapporto di fiducia. Il presidente della Repubblica viene eletto ogni cinque anni e generalmente detiene funzioni cerimoniali

La Repubblica di Serbia (1990-2006) fu parte della Jugoslavia fino al 1992, successivamente ridotta alla sola unione statale di Serbia e Montenegro ma, in seguito al referendum del 21 maggio 2006, il Montenegro ha votato per l’indipendenza, la federazione è stata sciolta e la Serbia (così come il Montenegro) è divenuta uno Stato sovrano.

La Serbia è una repubblica parlamentare nella quale il Primo Ministro è il capo del Governo. Il sistema politico è di tipo multipartitico e semipresidenziale.

Il capo dello Stato è il Presidente della Serbia, eletto a suffragio universale e diretto ogni cinque anni, che nomina il Primo ministro e cura le relazioni estere.

Il potere esecutivo viene esercitato dal Governo della Serbia (Vlada Republike Srbije) guidato da un Primo ministro (Predsednik Vlade), comunemente detto premier (premijer). Il Primo ministro, nominato dal Presidente, è approvato dall’Assemblea Nazionale; mentre i Ministri sono nominati dal Primo ministro e approvati dal Parlamento.

Il potere legislativo è detenuto dall’Assemblea Nazionale della Repubblica di Serbia(Narodna skupština Republike Srbije) composta da 250 membri, eletti per un mandato quadriennale.

Il potere giudiziario è separato ed indipendente dall’esecutivo e dal legislativo.

VALUTA

Il Dinaro Serbo è la valuta della Serbia

ISTITUZIONI

SISTEMA SCOLASTICO

L’istruzione in Serbia è suddivisa in livelli di scuola materna ( predškolsko ), scuola primaria (osnovna škola), scuola secondaria (srednja škola) e istruzione superiore (visoko obrazovanje).

A partire dall’anno scolastico 2006-2007, la scuola materna della durata di 6 mesi è obbligatoria ed è la prima parte dell’istruzione obbligatoria. Frequentato all’età di 5 o 6 anni nella scuola materna locale, familiarizza gli studenti con il sistema educativo. L’istruzione prescolare è frequentata dall’inizio dell’anno (nello stesso anno in cui inizia la 1a elementare). Dura almeno 4 ore al giorno per almeno 6 mesi. Successivamente, gli studenti devono superare un esame di abilità per poter frequentare la scuola primaria. I bambini si iscrivono alle scuole primarie all’età di sette anni (di solito, tutti gli studenti di una classe sono nati nello stesso anno). Tuttavia, è possibile per gli studenti iscriversi alla scuola primaria un anno prima se nati prima di marzo. La scuola elementare si divide in due fasi: Gradi inferiori (gradi 1-4) Gradi superiori (gradi 5-8). Nei gradi inferiori, gli studenti sono suddivisi in classi casualmente e hanno un solo insegnante e una sola classe per tutte le materie, ad eccezione di inglese, educazione fisica e educazione civica e religione. Gli studenti delle classi inferiori studiano le seguenti materie (a partire dall’anno scolastico 2005-2006, è obbligatorio imparare la lingua inglese dalla prima elementare): L’insegnante che insegna agli studenti delle scuole primarie di grado inferiore ha solo una classe di studenti assegnata a loro e rimane con la classe per 4 anni. Nei gradi superiori, gli studenti ricevono una gamma completamente nuova di insegnanti e classi per ogni materia. Gli insegnanti non cambiano nel corso degli anni; rimangono gli stessi per i prossimi quattro anni. Nella quinta elementare, a ogni classe viene assegnato il Dirigente scolastico , che è responsabile degli studenti di quella particolare classe. Quando gli studenti si diplomano alla scuola primaria, scelgono se vogliono continuare la loro istruzione o meno.

L’anno scolastico per le scuole primarie e secondarie ha una durata di 9 mesi e mezzo, ad eccezione dell’ottavo anno della scuola primaria e del terzo / quarto grado della scuola secondaria, per i quali dura 9 mesi. Inizia il primo lunedì di settembre e termina a metà giugno (15 giugno ± 5 giorni). Per l’ottavo anno della scuola primaria e il terzo / quarto anno della scuola media termina all’inizio di giugno (circa una settimana prima rispetto agli altri). L’anno scolastico è suddiviso in 2 semestri ( polugodište ) e i semestri in 2 trimestri ( tromesečje ). Gli studenti hanno 6 ferie all’anno scolastico: una a novembre (quarto di vacanza, dura 2 giorni), una a gennaio ( Capodanno / Natale ortodosso , dura circa 10 giorni), due a febbraio (Festa nazionale della Serbia, dura 2 giorni ; vacanza semestrale, dura circa 15 giorni), una ad aprile ( Pasqua ortodossa / festa quadrimestrale, dura circa 10 giorni) e una a maggio ( Giornata internazionale dei lavoratori , dura 2 giorni). Tra gli anni scolastici, in estate, ci sono ferie estive che durano 2 mesi e mezzo (3 mesi per chi va al liceo o all’università. Quindi, gli studenti hanno circa 85 giorni lavorativi nel primo semestre e 95 nel secondo semestre; 180 in totale ). Durante un anno scolastico, ci sono 2 gare di corsa scolastica volontaria ( kros ) – una a settembre e una a maggio. In alcuni luoghi si svolgono ogni anno competizioni sportive di pallavolo, pallacanestro, calcio, pallamano, atletica leggera, ginnastica e judo.

Le scuole secondarie sono divise in tre tipi: palestre, scuole professionali e artigianali. Dopo il diploma di scuola primaria, gli studenti sostengono un test chiamato maturare (lat. Maturare). Il test copre le materie insegnate nella scuola primaria. Vengono assegnati il ​​massimo di 40 punti al test. Ottengono anche punti dalla media dei voti dal 5 ° all’8 ° grado e il massimo è di 60 punti. Ci sono scuole secondarie che non richiedono il classico sistema a punti per l’ingresso. Diverse scuole di musica, scienze, filologia e balletto selezionano gli studenti in base al loro talento e abilità, piuttosto che al loro precedente rendimento scolastico.

Le palestre ( gimnazija ) impiegano quattro anni per completare e offrire un’istruzione generale e ampia, assegnando agli studenti un diploma di scuola superiore . Ci sono anche quattro tipi di palestre speciali : il Ginnasio di Matematica, il Ginnasio di Fisica, il Ginnasio di Informatica e il Ginnasio di Filologia. Sono previsti un esame di ammissione integrato per l’istruzione superiore, nonché sistemi di punteggio unificati per gli esami di ammissione, anche per palestre speciali. Le palestre hanno i suoi corsi ( smerovi ), e quelli più comuni sono il Corso Generale, il Corso Scienza-Matematica, il Corso di Lettere e Linguistica, il Corso di Informatica e il Corso Bilingue. Gli studenti possono scegliere un solo corso (lo fanno quando scrivono la loro lista dei desideri per le scuole e i corsi preferiti) e di solito non lo cambiano finché non si diplomano.

Le professionali ( stručna škola ) specializzano gli studenti in un campo particolare e conferiscono loro un primo diploma professionale. Ci vogliono anche quattro anni per completare. Alcuni esempi di tali scuole sono la scuola di economia, la scuola di medicina, la scuola di chimica, la scuola tecnica, la scuola di grafica , ecc. Anche le scuole professionali hanno corsi. Di solito insegnano 10-14 materie generali (serbo, matematica, geografia, biologia, storia, lingua straniera ecc.)Esistono due tipi di corsi della scuola professionale: corsi quadriennali e corsi triennali. I corsi triennali sono mestieri e se uno studente in possesso di diploma artigianale vuole frequentare un’università, deve iscriversi al quarto anno di un corso quadriennale in maniera disordinata.

Il sistema di valutazione è numerico ed è presente in questa forma attraverso la scuola elementare e la scuola superiore. I voti da 1 (il voto più basso e inesistente) a 5 (il voto migliore) sono usati per le scuole primarie e superiori: Insufficiente (1) corrisponde a American F Sufficiente (2) corrisponde a D e C americani Buono (3) corrisponde ai gradi americani C e B. Molto buono (4) corrisponde ai gradi americani B + e A- Eccellente (5) corrisponde ai gradi americani A e A + Le scuole superiori e le università usano i voti da 5 a 10. Tutti gli studenti devono acquisire almeno 6 (il voto più basso). I voti per il 1 ° grado della scuola primaria sono “descrittivi” (l’insegnante annota le impressioni sullo studente e sulle materie particolari).

L’anno scolastico inizia il 1 settembre e termina il 31 maggio ed è suddiviso in due semestri . Ci sono sei blocchi di esami regolari ogni anno scolastico e diversi blocchi irregolari che sono diversi per ogni college o università. Gli istituti di livello terziario accettano gli studenti in base ai voti delle scuole superiori e ai risultati degli esami di ammissione. Il College o ‘Scuola Superiore’ ( viša škola ) dura 3 anni. In Serbia, corrisponde alle università professionali . Dopo la laurea, gli studenti ottengono una laurea in Scienze applicate o un diploma equivalente. Le facoltà ( fakultet ) delle università ( univerzitet ) e delle accademie d’ arte ( akademija umetnosti ) durano 4 anni fino al diploma di maturità , 5 anni fino alla magistratura e 8 anni fino al dottorato . Unica eccezione sono le scuole di medicina , che durano 6 anni fino al Dottore in Medicina.

FORZE ARMATE

Le forze armate serbe sono divise in:

  • esercito insieme alla flottiglia fluviale che ha funzioni di supporto per le forze di terra. L’esercito serbo è considerato l’erede dell’Armata Popolare di Jugoslavia (JNA)
  • aeronautica

SISTEMA SANITARIO

La situazione sanitaria in Serbia è di un livello abbastanza buono. Il personale sanitario e medico è generalmente preparato sufficientemente, però le strutture, tranne alcune eccezioni, non sono molto soddisfacenti e hanno delle carenze.

Le farmacie sono piuttosto fornite ma per medicinali particolari è bene portarseli con sé da casa. È consigliato, come sempre, di stipulare una polizza sanitaria prima di partire che possa coprire eventuali spese mediche, il rimpatrio d’emergenza o il trasferimento in un altro Paese, soprattutto se state organizzando un viaggio più lungo.

Per quanto riguarda gli accordi bilaterali sanitari tra Italia e Serbia si può richiedere il modello OBR/7 che riguarda alcune categorie lavorative specifiche e che si può reperire alle ASL di appartenenza con tutte le relative informazioni.

TRASPORTI

Le autostrade in Serbia sono chiamate autoput ( cirillico serbo : аутопут ), un nome che significa semplicemente auto-strada . Le strade che sono autostrade sono classificate come strade statali di categoria IA e sono contrassegnate da numeri a una cifra. Le autostrade in Serbia hanno tre corsie in ciascuna direzione (inclusa la banchina ), i segnali sono bianco su verde e il limite di velocità normale è di 130 km / h (81 mph) (da giugno 2018). Sono mantenuti e gestiti dall’operatore stradale nazionale JP “Putevi Srbije” (“Strade della Serbia”).

A1confine ungherese presso Horgoš – Novi Sad- Belgrado – Niš – Vranje – confine macedone presso Preševo 
A2Belgrado – Obrenovac – Laikovac -Ljig – Gornji Milanovac – Preljina – Čačak -Požega in costruzione
A3confine croato presso Batrovci -Belgrao
A4Niš -Pirot – Dimitrovgrad – confine bulgaro presso Gradina
A5Pojate – Kruševac – Kraljevo -Preljinain progetto

MEDIA

I giornali serbi potete trovarli in questo link https://www.newspapersglobal.com/IT/europe/Serbia/serbia.htm. Radio-televizija Srbije  è l’azienda che gestisce la radio e televisione pubblica della Repubblica di Serbia. Produce e trasmette programmi di varietà, notizie, film, fiction, documentari e sport, attraverso la radio, la televisione terrestre e satellitare ed internet. Dal luglio 2001 è membro dell’Unione europea di radiodiffusione. Nata col nome di Radio Televizija Beograd è il più grande network dell’ex Jugoslavia e dei Balcani. Ha anche delle sedi distaccate all’estero, tra cui una a Roma.

Telekom Serbia è un’azienda pubblica serba di telecomunicazioni, con sede centrale a Belgrado. La compagnia fornisce servizi di telefonia fissa, telefonia mobile e Internet principalmente per la Serbia, ma anche per la Bosnia ed Erzegovina e il Montenegro.

SPORT

In campo sportivo la Serbia, nell’ambito internazionale, ha raggiunto in varie discipline risultati di alto prestigio, come nel tennis e la Nazionale di pallavolo femminile della Serbia.

La Serbia è una nazione dalla grande tradizione calcistica. La nazionale serba è considerata dalla UEFA l’erede ufficiale della nazionale Jugoslavia. Le squadre di calcio più popolari sono il FK Crvena Zvezda, nota in italiano come Stella Rossa, e il FK Partizan, squadre dal notevole passato.

CUCINA

La cucina serba (Српска кухиња) è l’espressione dell’arte culinaria sviluppata in Serbia. È caratterizzata per essere una cucina eterogenea che ha subito le influenze mediterranee, turche e dell’impero austroungarico. A Belgrado è diffusa la kafana, una tipologia di locale storico la cui traduzione si potrebbe avvicinare alla trattoria intesa come locale dove in primo luogo si socializza, si discute e poi si beve e si mangia. Contaminazione dell’Impero Asburgico e conseguenza naturale della sua lunga dominazione sulla Voivodina, sono la bečka šnicla (cotoletta alla viennese) e la pariška šnicla (cotoletta alla parigina), immersa nell’uovo e poi fritta senza pane grattugiato. Tipica, invece della cucina serba è la karađorđeva šnicla, una leccornia per chi ama i cibi sostanziosi. La karađorđeva è una bistecca di vitello o di maiale ripiena di formaggio, pancetta e kajmak, arrotolata, impanata e fritta. Quando la carne si mescola con l’abbondanza della produzione agricola serba, nasce la saporita e piccante mućkalica, uno spezzatino di carne colorato e condito con pomodori, peperoni e cipolla. Un altro piatto serbo diffuso nei Balcani è il đuveč, il cui nome deriva dal sostantivo turco guvec (casseruola). Qui la carne e le verdure si mescolano al riso dando vita ad un sostanzioso piatto unico. La dominazione turca ha lasciato la tradizione orientale di arrotolare intorno ad una foglia di verdura un ripieno: la sarma è il piatto più conosciuto e diffuso. Si tratta di un involtino di foglie di verze lessate con un ripieno di carne macinata e riso più altre spezie. Molto simile alla sarma è la punjena paprika (peperone ripieno) che ha al suo interno carne, riso, spezie, ma anche, nelle varianti più ricche pomodoro e uova.

Tra i dolci d’impronta mediorientale il più diffuso è la baklava costituito da più strati di pasta sfoglia, uniti da burro fuso e sciroppo di glucosio, e da un ripieno di noci macinate con limone o miele. Molto popolari sono le palačinke (crepes dolci) che hanno diversi ripieni tra cui quello di marmellata e di cioccolata. Nonostante le numerose declinazioni, le più apprezzate rimangono le pala’č’inke sa orasima (crepes alle noci) Sono molto diffuse varie torte farcite con le creme e i pasticcini di pasta frolla con le noci o nocciole macinate.

Tra i superalcolici a detenere il primato, in Serbia, è la rakija, distillato di frutta che nella fermentazione acquista un’importante gradazione alcolica. La rakija in combinazione con la frutta distillata acquista nomi differenti: la più conosciuta è la  šljivovica ottenuta dalle prugne e diffusa in tutti i Balcani.

Dal sapore più fruttato è la kajsijevaca ricavata dalle albicocche, mentre più morbide sono la viljmovka o kru’š’kova’č’a ottenuta dalle pere e la jabukova’č’a dalle mele. Tra gli amari è popolare il pelinkovac gorski list un digestivo dal sapore piuttosto amaro ricavato da numerose piante aromatiche. Degno di nota è il Prokupac, tipico vino rosè scuro che prende il nome dalla varietà di vite serba da cui si raccolgono i grappoli d’uva di colore nero noti per l’alto livello di zuccheri.

CURIOSITA’

  • La Serbia è il più grande esportatore di lamponi al Mondo: quasi il 95% dei lamponi venduti nel Mondo proviene infatti da questo Paese.
  • Diciotto imperatori romani sono nati sulla terra che è oggi la Serbia. Il più famoso di loro fu sicuramente Costantino il Grande, imperatore romano che dichiarò il cristianesimo religione ufficiale. Inoltre, la Serbia è anche la patria di una delle quattro capitali romane – l’antica città di Sirmio, l’odierna Sremska Mitrovica.
  • La maggior parte dei cognomi serbi finisce con “” e può essere tradotto come “figlio di”. Infatti per costruire il cognome si prende il nome proprio del padre di famiglia e si aggiunge il suffisso ić. In questo modo il cognome cambia di generazione in generazione.
  • Secondo parecchi sondaggi internazionali, i serbi sono statisticamente la nazione più ospitale al Mondo. L’ospite, in Serbia, è sacro e va trattato con il massimo rispetto, provvedendo a fornirgli tutto quello di cui ha bisogno: all’arrivo viene di solito accolto con lo slatko, pezzi di frutta (fichi, uva, prugne, etc.) cotta in acqua e zucchero, quindi molto gradevoli sia per i bambini sia per gli adulti, serviti in una coppetta di vetro trasparente, quindi su un piccolo vassoio da portata. insieme a un bicchiere d’acqua naturale o frizzante (kisela voda, cirillico: кисела вода). Questo rappresenta il modo più tradizionale, per un serbo, di accogliere il proprio ospite. Il rifiuto è da evitare, sempre e comunque: anche il degustarne un solo pezzetto rende felice chi ve lo offre.
  • La foresta di Kosutnjak a Belgrado viene soprannominata “foresta delle cerbiatte”, ma nessuno di questi animali è mai stato visto in prossimità di questo bosco, abitato piuttosto da pavoni, ed anche da cani e gatti.
  • L’industria serba dell’orologeria è persino più antica di quella svizzera. I serbi avevano infatti già costruito i loro orologi ben 600 anni prima degli svizzeri.
  • Molte leggende serbe parlano di vampiri e in particolare di Sava Savanović, considerato il vampiro più antico del mondo.

Pubblicato da crazyjungle1

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2 pensieri riguardo “SERBIA

    1. Ciao Fravikings grazie per il tuo commento e per il tuo interesse. No personalmente ancora non ho avuto il piacere di visitarla però ti posso dire che è un paese che non è stato colpito dal turismo di massa quindi è un punto a favore per chi vuole visitarlo dato che potrà goderne a pieno sia delle bellezze che ha da offrire sia delle attenzioni per cui questa popolazione è nota, infatti non è raro trovare abitanti che ti ospitano nelle loro case oppure che ti aiutino per strada nel caso in cui tu ti perdessi. Nonostante il cirillico non sempre a noi comprensibile la popolazione sa parlare bene l’inglese e lo conoscono quasi tutti quindi puoi facilmente avere una conversazione con loro.

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