SPAGNA

Sagrada Familia, Cattedrale, Architettura, Monumento

STORIA

Le ricerche archeologiche presso Atapuerca indicano che la penisola iberica fosse stata popolata da ominidi fin da 1,2 milioni di anni fa. Gli uomini moderni arrivarono in Iberia, da nord a piedi, circa 32.000 anni fa. I manufatti più noti di questi insediamenti preistorici sono i famosi dipinti della grotta di Altamira in Cantabria che sono stati realizzati circa nel 15.000 aC dall’uomo di Cro-Magnon.

I due popoli storici principali della penisola furono gli Iberi ed i Celti. Gli iberici si insediarono sul lato Mediterraneo da nord-est a sud-est. I Celti abitavano invece l’Atlantico, a nord, in centro, a nord-ovest e sud-ovest della penisola. I Baschi occuparono la zona occidentale della catena montuosa dei Pirenei e le aree adiacenti.

Tra il 500 aC e il 300 aC, i marinai Fenici ed i Greci fondarono colonie commerciali lungo la costa mediterranea. I Cartaginesi esercitarono brevemente il controllo su gran parte del versante mediterraneo della penisola, fino a quando furono sconfitti nelle guerre puniche dai Romani. Durante la seconda guerra punica, l’espansione della Repubblica Romana, portò alla presa di alcune colonie commerciali cartaginesi lungo la costa mediterranea. Ci vollero però quasi due secoli perché i romani completassero la conquista della penisola iberica. Il dominio romano portò la lingua, la legge e le strade. La Spagna produceva grande quantità di grano per il mercato romano e dai suoi porti veniva esportato oro, lana, olio d’oliva e vino. La produzione agricola aumentò con l’introduzione di irrigazione. Il cristianesimo fu introdotto nel paese nel I secolo e divenne progressivamente popolare.

L’indebolimento dell’Impero romano d’Occidente in Spagna iniziò nel 409, quando gli Svevi e i Vandali, insieme agli Alani, attraversarono il Reno e devastarono la Gallia per poi essere spinti in Spagna dai Visigoti. Gli Svevi stabilirono un regno dove oggi vi è la moderna Galizia e il nord del Portogallo. I Vandali Silingi occuparono la regione il cui nome ricorda ancora la loro denominazione: Vandalusia, la moderna Andalusia. I bizantini stabilirono una sorta di enclave nel sud del paese, con l’intento di far rivivere l’Impero romano in tutta l’Iberia. Alla fine, comunque, la Spagna fu riunita sotto la dominazione visigota.

Nell’VIII secolo la quasi totalità della penisola iberica fu conquistata da eserciti musulmani in gran parte arabi provenienti dal Nord Africa. Queste conquiste erano parte dell’espansione dell’Impero omayyade. Solo una piccola area montuosa nel nord-ovest della penisola riuscì a resistere all’invasione iniziale. Secondo la legge islamica, i cristiani e gli ebrei ricevettero lo status di dhimmi subordinato. Questo permise ai cristiani e agli ebrei di praticare la propria religione, preghiera e fede senza essere discriminati. La conversione all’Islam ha proceduto ad un ritmo in costante aumento. Il muladies (musulmani di origine etnica iberica) si ritiene abbiano costituito la maggioranza della popolazione entro la fine del X secolo. La Giralda, la torre campanaria della Cattedrale di Siviglia. Cordova era la capitale del califfato ed era la più grande e più ricca città in Europa Occidentale. Il commercio nel mediterraneo favorì lo scambio culturale e la ricca tradizione intellettuale musulmana contagiò gran parte degli intellettuali europei.

La Reconquista (“Riconquista”) fu un periodo, durato 750 anni, in cui avvenne l’espansione, ai danni dei Regni Moreschi da parte dei sovrani cristiani della Spagna. L’inizio della Reconquista è fatta coincidere con la battaglia di Covadonga nel 722. La vittoria Cristiana ha portato alla creazione del Regno delle Asturie lungo le montagne nord-occidentali della costa. Poco dopo, nel 739, le forze musulmane furono cacciate dalla Galizia, che per i cristiani rappresentava uno dei luoghi più sacri con la presenza del santuario di Santiago di Compostela. Gli eserciti musulmani si spostarono a nord dei Pirenei, ma furono sconfitti dalle forze dei Franchi nella battaglia di Poitiers. Più tardi, le forze dei Franchi stabilirono contee cristiane sul versante meridionale dei Pirenei. Queste aree hanno visto sorgere i regni di Navarra e di Aragona, e la Contea di Barcellona. Per molti secoli, il confine fluttuante tra le aree musulmane e cristiane si estese lungo le valli dell’Ebro e del Duero. La cattura della città, strategicamente centrale, di Toledo, avvenuta nel 1085, ha segnato un cambiamento significativo nella bilancia del potere a favore dei regni cristiani. Nel XIII secolo e XIV, la setta musulmana Marinids, proveniente dal Nord Africa invase e stabilì alcune enclavi sulla costa meridionale, ma fallirono il tentativo di ristabilire il dominio musulmano in Iberia e presto furono scacciati. Il XIII secolo vide anche il tentativo della Corona d’Aragona, di espandere la sua influenza attraverso isole del Mediterraneo, in Sicilia e anche ad Atene. La peste nera del 1348 e del 1349 devastò la Spagna. Nel 1469, le corone dei regni cristiani di Castiglia e Aragona furono riunite dal matrimonio di Isabella I di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona. L’anno 1492 segnò anche l’arrivo nel Nuovo Mondo di Cristoforo Colombo, grazie ad un viaggio finanziato da Isabella. 

Con lo sbarco di Colombo nel “Nuovo Mondo” si aprì una fase fatta di esplorazioni e di conquiste (scoperte geografiche). Nel 1511 si iniziò la conquista di Cuba, ma il grosso dell’impero coloniale fu il risultato delle imprese successive realizzate da Fernando Cortés e Francisco Pizarro, conquistadores rispettivamente dei domini degli aztechi in Messico e degli incas dell’antico Perú. Le immense terre dell’America centromeridionale si rivelarono ricche di oro e di altri metalli preziosi. La conquista dell’America centrale e meridionale fu il frutto di una superiorità militare schiacciante sugli indigeni, che non conoscevano le armi da fuoco e i cavalli. Ad essi i bianchi invasori apparvero come semidivinità, pronte a usare le proprie armi senza pietà e scrupoli. Gli indios furono sottoposti a condizioni tremende di sopravvivenza esposti a nuove malattie contro le quali non avevano immunità, gli indigeni furono decimati.

L’unione castigliano-aragonese pose le basi per la nascita della monarchia nazionale e assoluta spagnola: dapprima con la conquista di Granada e poi, nel 1512, con l’incorporazione della maggior parte della Navarra, che diede alla Spagna una fisionomia politica simile all’attuale.  L’unificazione politica spagnola, di pari passo con l’impianto della monarchia assoluta, fu costruita dai “re cattolici” sulla scorta di un’alleanza con gli strati borghesi – organizzati in hermandades (“fraternità”) aventi compiti di polizia e giudiziari – contro la grande nobiltà, che si vide privare di competenze politiche effettive in cambio di un enorme e privilegiato potere sociale ed economico nei latifondi, causa dell’impoverimento dei contadini, dell’assenza di una borghesia agricola e, nel complesso, della mancanza di sviluppo dell’intero paese. Le Cortes furono spogliate delle loro funzioni e convocate solo in caso di necessità per l’imposizione di tributi. L’altro essenziale coefficiente della creazione dell’unità e dell’identità nazionale e statale fu l’istituzione della Santa Inquisizione (1479) sotto la direzione regia

L’ascesa di Carlo I d’Asburgo al trono di Spagna portò a termine il processo d’unificazione politica avviato dai “re cattolici” .L’elezione di Carlo alla carica imperiale avvenne come Carlo V che nel 1556 rinunciò alla carica in favore di suo figlio Filippo II. Il Cinquecento fu il “secolo d’oro” della storia politica, militare, culturale e letteraria della Spagna, assurta al rango di massima potenza europea. Nel 1581 gli Stati generali delle province secessioniste proclamarono la decadenza della monarchia spagnola e la nascita di una repubblica indipendente delle Province Unite. Guidata militarmente dalla casa degli Orange essa impegnò vittoriosamente per decenni, sostenuta dai principi protestanti e dall’Inghilterra elisabettiana, gli eserciti spagnoli diretti dai migliori generali di Filippo II, fino alla stipulazione di una tregua nel 1609.

All’inizio del XVII secolo la Spagna di Filippo III (1598-1621) costituiva un immenso impero ma al di sotto di questo splendore s’intravvedeva però l’ormai prossima decadenza, la Spagna andò incontro ad un graduale declino relativo. La Spagna conobbe con la sconfitta di Rocroi (1643) contro i francesi la fine della sua supremazia militare, segnata poi dal riconoscimento della perdita definitiva delle Province Unite olandesi con la pace di Vestfalia (1648), con la privazione della Giamaica strappatale dagli inglesi (1655). Il declino culminò nella guerra di successione spagnola che si concluse con la pace di Utrecht (1713) e il trattato di Rastadt (1714) dove Filippo V fu sì riconosciuto come re di Spagna, ma dovette cedere Gibilterra e Minorca agli inglesi, la Sicilia al duca di Savoia e tutti gli altri possedimenti italiani all’Austria. L’avvento di Carlo IV (1788-1808) coincise con l’epoca della Rivoluzione francese, nel corso della quale la Spagna dapprima appoggiò la causa dei Borbone, attaccando la Francia nel 1793, ma fu costretta nel 1795 a firmare separatamente la pace di Basilea. Nel 1796, su suggerimento del ministro Godoy, la Spagna si schierò con la Francia rivoluzionaria e napoleonica contro la Gran Bretagna, con la conseguenza della disastrosa sconfitta di Trafalgar (1805), nella quale perse irremediabilmente la flotta da guerra e, con essa, il residuo di autonomia sovrana che le restava.

Il XIX si aprì con l’avvento della guerra civile. Dopo l’annientamento della flotta a Trafalgar si creò una situazione di totale dipendenza dalla Francia in Europa, sancita dal trattato di Fontainebleau del 1807 – col quale Napoleone otteneva di usare la Spagna come via per colpire il Portogallo anglofilo e la Gran Bretagna 

Dopo l’abdicazione di Amedeo di Savoia fu proclamata la prima repubblica (1873), travolta quasi subito dal nuovo colpo di stato militare (1874) del generale Martinez de Campos, il quale riconsegnò il trono al figlio di Isabella II, Alfonso XII (1874-85). Per ciò che concerne i resti dell’impero d’oltremare, la seconda metà del XIX secolo fu caratterizzata dal tentativo di alcuni territori coloniali (Cuba, Puerto Rico e le Filippine) di procedere verso l’emancipazione. Dopo una prima insurrezione cubana (1878), la guerra ispano-americana (1895-98) fu il preludio del passaggio delle tre colonie sotto la tutela degli USA, sancito dal trattato di Parigi del 1898. In Africa, la conquista del Marocco portò la Spagna al centro delle tensioni tra le grandi potenze britannica, tedesca e francese. Il trattato del 1904 tra Francia e Spagna sembrò in un primo momento riconoscere le pretese spagnole, ma dopo l’incidente di Agadir queste furono ricondotte nell’ambito di un sovrastante protettorato francese. Per quanto Alfonso XIII fosse riuscito a tenere la Spagna fuori dalla prima guerra mondiale, le generali conseguenze negative del primo dopoguerra si ripercossero gravemente. Approvata una nuova costituzione repubblicana liberalprogressista nel 1931 si apprestarono una serie di provvedimenti tesi a edificare un sistema rappresentativo democratico, introducendo la separazione tra chiesa e stato. Nel 1939 il governo spagnolo passò a Franco, il quale instaurò un regime militare autoritario di stampo fascista.

La Spagna di Franco si dichiarò neutrale durante la seconda guerra mondiale, ma mantenne un rapporto di sintonia con le potenze dell’Asse. Nel 1945 fu promulgato il Fuero de los Españoles, una prudente carta dei diritti, e di fronte alla non ammissione della Spagna all’ONU (1946) nel 1947 Franco si vide costretto – per superare l’isolamento politico – a restaurare la monarchia dei Borbone (scelta con referendum popolare nello stesso anno), della quale il dittatore si fece proclamare protettore-reggente a vita. Riuscì a spezzare nel clima della guerra fredda l’ostilità delle democrazie occidentali: fu ammesso a fruire degli aiuti del piano Marshall e stipulò nel 1953 con gli USA un trattato per l’installazione di basi militari americane in cambio di aiuti.

Alla morte di Franco, avvenuta nel novembre 1975Juan Carlos divenne re di Spagna e capo di Stato, in conformità con la legge. Il nuovo re virò verso una transizione democratica e con l’approvazione della nuova Costituzione spagnola del 1978 e l’arrivo della democrazia, lo Stato ha devoluto alcune autorità alle regioni creando una organizzazione interna basata sulle comunità autonome. Nei Paesi Baschi, il nazionalismo moderato basco ha convissuto con un movimento radicale nazionalista guidato dall’organizzazione armata ETA. Il gruppo si è formato nel 1959 durante il regime di Franco, ma ha continuato a condurre la sua campagna violenta anche dopo il ripristino della democrazia e il ritorno ad un ampio grado di autonomia regionale.

Il 30 maggio 1982, la Spagna ha aderito alla NATO, nel 1986 ha aderito alla Comunità europea e nel 2002 ha adottato l’euro.

ETIMOLOGIA

Il nome in lingua locale è España e deriva dal latino Hispania. Nel tempo si sono create diverse ipotesi sull’origine del nome, la più diffusa è quella di origine fenicia che la chiamavano  i-shphanim da sf(a)n = isola dei conigli in quanto questi abitavano la zona in abbondanza. I greci furono colpiti dalla quantità di serpenti e la chiamarono ophioússaterra di serpenti. La denominazione Iberia è utilizzata per identificare l’intera penisola.

BANDIERA

Bandera de España

La bandiera spagnola (conosciuta anche come la Rojigualda, trad. la “rosso-oro”), così come definita dalla Costituzione spagnola del 1978, è divisa in tre bande orizzontalirosso, giallo e rosso, con la parte gialla di dimensione doppia rispetto a quelle rosse. Le bandiere e le insegne di Stato e di guerra devono essere caricate dallo stemma spagnolo, mentre la bandiera civile ne è sprovvista, anche se lo stemma può essere messo a piacimento. Lo stemma deve essere collocato ad una posizione corrispondente ad 1/3 della lunghezza della bandiera partendo dall’asta, e non deve superare in altezza i due quinti dell’altezza della bandiera.

L’origine dell’attuale bandiera spagnola risale all’insegna navale del Regno di Spagna del 1785, il Pabellón de la Marina de Guerra issato dalle navi di Carlo III di Spagna. Lungo il XVIII, XIX e XX secolo, questo schema di colori rimase intatto, vedendo alterati soltanto gli stemmi che venivano di volta in volta posizionati nella bandiera. 

Bandiera civile (1701-1748)
Bandiera navale militare semplice (1701-1785)
Bandiera civile e navale da Gala (1748-1785)
Bandiera delle Piazze marittime, castelli e forti a difesa delle coste e dei territori spagnoli 1701-1771 e 1793
Croce di Borgogna bandiera del Regno di Spagna sotto gli Asburgo (1506-1700)
Bandiera dell’Impero spagnolo sotto Filippo II
Bandiera mercantile delle Fiandre spagnole
Bandiera mercantile spagnola abolita nel 1762
Bandiera mercantile (1785-1927)
Bandiera marittima mercantile dal 1927 al 1931 e dal 1939 ad oggi
Bandiera nazionale e navale del Regno di Spagna (1785-1873)
Bandiera della Spagna napoleonica (1808-1813)
Prima Repubblica (1873-1874)
Bandiera nazionale e navale del Regno di Spagna durante la Restaurazione borbonica (1875-1931)
Bandiera della Seconda Repubblica (1931-1939)
Bandiera marittima mercantile durante la Seconda Repubblica (1931-1938)
Bandiera del Bando Nacional (1936 ed il 1938)
Bandiera della Spagna Franchista (1939-1945)
Bandiera della Spagna franchista (1945-1977)
Bandiera della transizione democratica (1977-1981)

BANDIERE UFFICIALI

Insegna navale delle imbarcazioni da diporto
Bandiera navale attuale Servizio di vigilanza doganale
Insegna navale  dei Correos Marítimos
Bandiera dell’Unità militare spagnola
Stendardo del Re di Spagna
Stendardo della Princesa delle Asturie
Stendardo del Re Juan Carlos

STEMMA

Le sei parti che compongono lo scudo ripercorrono oltre mille anni di storia della Spagna.

Lo stemma ebbe origine nel 1475, quando Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia scelsero l’antica aquila di San Giovanni come scudo. Nello scudo vennero poi rappresentate le cinque maggiori entità statali della penisola iberica del tempo: lo stemma della Corona di Castiglia (stemmi del Regno di Castiglia e del Regno di León),e lo stemma della Corona d’Aragona, che comprendeva le attuali regioni di Aragona, Catalogna, Valencia e le Isole Baleari, oltre ad altri territori al di fuori del continente, ripartiti per il bacino del Mediterraneo, e gli stemmi del Regno di Navarra e del Regno di Granada.

Inquartato, nel primo, di rosso un castello d’oro merlato alla guelfa, chiuso d’azzurro, murato di nero che è di Castiglia; nel secondo, d’argento un leone rampante paonazzo, armato e lampassato di rosso, coronato d’oro che è di León; nel terzo, d’oro a quattro pali rossi, che è di Aragona; nel quarto, di rosso, alle catene d’oro, poste in croce, in croce di Sant’Andrea e in doppia cinta, caricate in cuore d’uno smeraldo del suo colore, che è di Navarra; innestato in punta d’argento a una mela granata al naturale, aperta di rosso, gambuta e a due foglie di verde, che è di Granada; i sostegni d’argento alle colonne d’Ercole col capitello e la base d’oro, al di sopra un ondato d’argento e d’azzurro, la colonna di destra sormontata dalla corona imperiale, la colonna di sinistra dalla corona reale, nastrate con un nastro di rosso, caricate di lettere d’oro, a destra Plus, a sinistra Ultra; sul tutto, caricato di uno scudo di cuore d’azzurro all’arme di Francia, il tutto bordurato di rosso, che è di Borbone; il tutto accollato dal collare dell’Ordine Reale del Toson d’oro, cimato dalla corona reale, che è un cerchio d’oro, fregiato di pietre preziose, cimato da otto foglie di acanto d’oro (cinque visibili), caricate, in cuore, di uno zaffiro, la stessa, foderata di rosso, chiusa da otto vette d’oro (cinque visibili) moventi dalle foglie, riunite, con doppia curvatura, sulla sommità, fregiate all’esterno da grosse perle crescenti dal centro, sostenenti un mondo d’azzurro cerchiato e crociato d’oro,  cimato da una crocetta d’oro.

Arms of Castile.svg
Regno di Castiglia.
Di rosso un castello d’oro merlato alla guelfa, chiuso d’azzurro, murato di nero.
Arms of León- Coat of Arms of Spain Template.svg
Regno di León. D’argento un leone rampante paonazzo, armato e lampassato di rosso, coronato d’oro
Arms of the Former Crown of Aragon-Coat of Arms of Spain Template.svg
Corona d’Aragona. D’oro a quattro pali rossi
Arms of Navarre-Coat of Arms of Spain Template.svg
Regno di Navarra. Di rosso, alle catene d’oro, poste in croce, in croce di Sant’Andrea e in doppia cinta, caricate in cuore d’uno smeraldo del suo colore
Arms of Granada- Coat of Arms of Spain Template.svg
Regno di Granada. D’argento a una mela granata al naturale, aperta di rosso, gambuta e a due foglie di verde
Arms of Anjou- Coat of Arms of Spain Template.svg
Borbone di Spagna. Scudetto d’azzurro all’arme di Francia, il tutto bordurato di rosso
(come pezza onorevole per ramo cadetto).
Pillars of Hercules- Coat of Arms of Spain Template.svg
Colonne D’Ercole, D’argento alle Colonne d’Ercole, col capitello e la base d’oro, al di sopra un ondato d’argento e d’azzurro, la colonna di destra sormontata dalla corona imperiale, la colonna di sinistra dalla corona reale, nastrate con un nastro di rosso, caricate di lettere d’oro, a destra Plus, a sinistra Ultra
(Sostegni dello stemma rappresentanti
l’antico simbolo dello Stretto di Gibilterra
).
Heraldic Imperial Crown (Spanish National Arms Design).svg
Corona del Sacro Romano Impero
Corona Imperiale Araldica di Carlo V d’Asburgo,
Carlo I come re di Spagna
Heraldic Royal Crown of Spain.svg
Corona spagnola
Corona Reale di Spagna

INNO

La Marcha Real (in italiano: “Marcia reale“), nota anche come Marcha de Granaderos o Marcha Granadera, è l’inno nazionale della Spagna.

È uno dei rari casi di inno nazionale senza un testo ufficiale: deriva dal fatto che in passato ogni re modificava il testo.

Si tratta di uno degli inni più antichi d’Europa. Viene menzionato per la prima volta nel 1761 nel Libro de Ordenanza de los toques militares de la Infantería Española di Manuel de Espinosa. In questo documento è riportata la partitura con il titolo di Marcha Granadera o Marcha de Granaderos ma l’autore è sconosciuto. Lo scrittore Hugo Kehrer sostiene che questa opera sia stata composta da Federico il Grande di Prussia ma non cita fonti a sostegno delle sue affermazioni. il brano fu donato al Re di Spagna da Federico Guglielmo di Prussia a Berlino, dove il re era stato invitato per un matrimonio reale. Federico era allora il principe ereditario e già si era fatto notare come compositore di buon livello nonché ottimo flautista. Una cosa però è certa: il brano veniva dalla Prussia, perciò comunque il suo autore era tedesco. 

VERSIONE DEL TESTO DI EDUARDO MARQUINA (utilizzata ai tempi di Alfonso XIII di Spagna)

Gloria, gloria, corona de la Patria,
soberana luz
que es oro en tu Pendón.
Vida, vida, futuro de la Patria,
que en tus ojos es
abierto corazón.
Púrpura y oro: bandera inmortal;
en tus colores, juntas, carne y alma están.
Púrpura y oro: querer y lograr;
Tú eres, bandera, el signo del humano afán.
Gloria, gloria, corona de la Patria,
soberana luz
que es oro en tu Pendón.
Púrpura y oro: bandera inmortal;
en tus colores, juntas, carne y alma están
Gloria, gloria, corona della Patria
sovrana luce
che è oro nel tuo Stendardo.
Vita, vita, futuro della Patria,
che nei tuoi occhi è
cuore aperto.
Porpora e oro: bandiera immortale;
nei tuoi colori, insieme, carne ed anima stanno.
Porpora e oro: volere e riuscire;
Tu sei, bandiera, il segno dell’umano anelito.
Gloria, gloria, corona della Patria
sovrana luce
che è oro nel tuo Stendardo.
Porpora e oro: bandiera immortale;
nei tuoi colori, insieme, carne e anima stanno.

VERSIONE DEL TESTO SOTTO I GOVERNI DI FRANCISCO FRANCO E MIGUEL PRIMO DE RIVERA

¡Viva España!, alzad la frente, hijos
del pueblo español,
que vuelve a resurgir.
Gloria a la Patria que supo seguir,
sobre el azul del mar el caminar del Sol.
Gloria a la Patria que supo seguir,
sobre el azul del mar el caminar del Sol.
¡Triunfa España! Los yunques y las ruedas
cantan al compás
del himno de la fe.
¡Triunfa España! Los yunques y las ruedas
cantan al compás
del himno de la fe.
Juntos con ellos cantemos de pie
la vida nueva y fuerte del trabajo y paz.
Juntos con ellos cantemos de pie
la vida nueva y fuerte del trabajo y paz.
¡Viva España!, alzad la frente, hijos
del pueblo español,
que vuelve a resurgir.
¡Viva España!, alzad la frente, hijos
del pueblo español,
que vuelve a resurgir.
Gloria a la Patria que supo seguir,
sobre el azul del mar el caminar del Sol.
Gloria a la Patria que supo seguir,
sobre el azul del mar el caminar del Sol.
Viva Spagna, alzate la fronte, figli
del popolo spagnolo,
che ritorna a risorgere.
Gloria alla Patria che ha saputo seguire,
sopra l’azzurro del mare il camminare del Sole.
Gloria alla Patria che ha saputo seguire,
sopra l’azzurro del mare il camminare del Sole.
Trionfa, Spagna! Le incudini e gli ingranaggi
cantano al ritmo,
dell’inno della fede.
Trionfa, Spagna! Le incudini e gli ingranaggi
cantano al ritmo,
dell’inno della fede..
Tutti con loro in piedi, canteremo
la nuova vita forte di lavoro e pace.
Tutti con loro in piedi, canteremo
la nuova vita forte di lavoro e pace.
Viva Spagna, alzate la fronte, figli
del popolo spagnolo,
che si rialza di nuovo.
Viva Spagna, alzate la fronte, figli
del popolo spagnolo,
che ritorna a risorgere.
Gloria alla Patria che ha saputo seguire,
sopra l’azzurro del mare il camminare del Sole.
Gloria alla Patria che ha saputo seguire,
sopra l’azzurro del mare il camminare del Sole.

VERSIONE DEL TESTO SCELTO PER GLI EUROPEI 2008

¡Viva España!
Cantemos todos juntos
con distinta voz
y un solo corazón
¡Viva España!
desde los verdes valles
al inmenso mar,
un himno de hermandad
Ama a la patria
pues sabe abrazar,
bajo su cielo azul,
pueblos en libertad
Gloria a los hijos
que a la Historia dan
justicia y grandeza
democracia y paz.
¡Viva España!
Cantemos todos juntos
con distinta voz
y un solo corazón
¡Viva España!
desde los verdes valles
al inmenso mar,
un himno de hermandad
Ama a la patria
pues sabe abrazar,
bajo su cielo azul,
pueblos en libertad
Gloria a los hijos
que a la Historia dan
justicia y grandeza
democracia y paz.
Traduzione italiana
Viva Spagna!
Cantiamo tutti insieme
con distinta voce
e un solo cuore
viva Spagna!
Dalle verdi valli
all’immenso mare,
un inno di fratellanza
ama la patria
che sa abbracciare
sotto il suo cielo blu
popoli in libertà,
gloria ai figli
che alla storia danno
giustizia, grandezza,
democrazia e pace.

GEOGRAFIA

Quali sono e quante sono le regioni della Spagna?

La Spagna è caratterizzata da un vasto altipiano interno, la Meseta, con altezza media fra i 600 ed i 1.000 metri, delimitato in gran parte da diverse catene montuose (Pirenei verso la Francia, la Cordigliera Cantabrica a nord e la Cordigliera Penibetica a sud); unica vera pianura l’Andalusia nella zona sud-occidentale del Paese. Il punto più alto si trova in Africa, per la precisione sull’isola di Tenerife, si tratta del vulcano Teide (3.718 m.), mentre nella Spagna continentale vi sono due monti che superano i 3.400 metri d’altezza, Mulhacén (3.480 m.) nella Sierra Nevada e Pico de Aneto (3.404 m.) nei Pirenei. La pianura più estesa è la Depressione Betica in Andalusia, e tutte si trovano lungo la linea costiera che si estende per 4000 km

Riassumendo possiamo distinguervi tre regioni geografiche:

  1. L’altopiano centrale della Meseta: È di antica formazione ed occupa buona parte dell’area centrale del Paese. È diviso in due parti. È attraversato da catene montuose ed è delimitato a Est dai Monti Iberici e dalla Sierra Morena a Sud. Nel cuore di questa zona è presente la capitale Madrid
  2. Le catene settentrionali: sono costituite dai Pirenei e dalla Cordigliera Cantabrica che corre lungo la costa. La catena dei Pirenei è giovane, mentre i Monti Cantabrici sono più antichi.
  3. Il Sistema Betico, a Sud: è formato da una serie di catene montuose, tra le quali la Sierra Nevada (Mulhacén). Le pianure, poco estese, sono sulle sottili fasce costiere.

Pianure

  • Depressione Betica
  • Pianura Andalusa
  • Meseta
  • Pianura dell’Ebro

Vulcani

  • Teidem Isola di Tenerife
  • Circa 400 vulcani nell’isola di Lanzarote

FIUMI

I fiumi sono numerosi ma hanno un regime torrentizio, che ne limita lo sfruttamento come vie di comunicazione.

La maggior parte dei fiumi iberici di grande portata si dirige verso l’Atlantico, ad eccezione dell’Ebro, al quale si aggiungono il Turia, lo Júcar e il Segura che sfociano nel Mar Mediterraneo. Procedendo da nord verso sud gli altri fiumi principali che sfociano nell’Atlantico sono il Duero, il Tago, il Guadiana ed il Guadalwquivir, che attraversa la depressione andalusa e raccoglie le acque della Sierra Nevada e di parte della Sierra Morena ed è forse il fiume importante a livello economico per la sua regolarità di portata idrica e le condizioni climatiche del suo bacino.

LAGHI

In Spagna non esistono laghi naturali di grandi dimensioni, bensì numerosi bacini artificiali, destinati ad assicurare il fabbisogno energetico ed idrico di zone più o meno ampie del paese. In spagnolo vengono definiti pantanos, o embalses (di particolare importanza gli embalses di Alcántara, di Torrejón e di Valdecañas sul Tago, e quello di Mequinenza sull’Ebro).

ISOLE

Le isole principali sono raggruppate in due arcipelaghi: le Isole Baleari e le Isole Canarie. Le Baleari sono situate nel Mediterraneo, non lontano dalle coste della Comunità Valenzana e sono composte da quattro isole principali, Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera. Le Canarie invece sono situate nell’Atlantico, al largo del Marocco meridionale e a oltre 1000 km a sud-ovest della penisola Iberica. Geograficamente appartengono al continente africano. Sono Gran Canaria, Lanzarote, Fuerteventura, Tenerife, La Palma, La Gomera ed infine El Hierro. Ci sono poi altre isole minori, molto più piccole, come le Isole Cíes.

CLIMA

Tre zone climatiche principali possono essere individuate in Spagna, in base alla posizione geografica e alle condizioni orografiche:

  • Il clima mediterraneo, caratterizzato da estati secche e calde. Secondo la classificazione climatica Köppen, è dominante nella penisola, con due varietà: Csa e Csb.
  • Il clima steppico (Bsh, Bsk), si trova nella parte sud-est del paese, soprattutto nella regione di Murcia e nella valle dell’Ebro. In contrasto con il clima mediterraneo, la stagione secca si estende oltre l’estate.
  • Il clima oceanico (Cfb), che si trova nella parte nord del paese, soprattutto nella regione dei Paesi Baschi, Asturie, Cantabria e in parte in Galizia. In contrasto con il clima mediterraneo, le temperature invernali ed estive sono influenzate dal mare e non presentano la siccità stagionale.

Oltre a questi tipi principali, si possono trovare altri sotto-tipi, come il clima alpino dei Pirenei e in Sierra Nevada, e un tipico clima subtropicale nelle Isole Canarie.

LINGUE

Lingua ufficiale in tutto lo stato è il castigliano o spagnolo. In alcune comunità autonome rivestono carattere di coufficialità con il castigliano il catalano-valenciano (Catalogna, Isole Baleari e Comunità Valenzana) il galiziano (Galizia) e il basco (Paesi Baschi e Navarra). Lo Stato spagnolo e le amministrazioni periferiche proteggono ed incoraggiano l’uso, in ambito locale, di alcune lingue e parlate che però non godono dello status di coufficialità come l’asturiano, il leonese, il cántabro e l’estremegno (ormai estinto; tradizionalmente l’asturiano, il leonese e l’estremegno vengono considerate tre varietà della stessa lingua: l’asturiano-leonese), l’aragonese. Nella Valle d’Aran è riconosciuto ufficialmente, accanto al castigliano e al catalano, anche l’aranese, varietà di guascone del gruppo linguistico occitano. A La Línea de la Concepción al confine con Gibilterra la popolazione parla Llanito e inglese come terza lingua.
Inoltre nella città autonoma africana di Ceuta si parla l’arabo, e a quella di Melilla, il berbero. Il portoghese viene parlato nella regione di Olivenza e in diversi punti confinanti con il Portogallo. La cosiddetta fala è una parlata del valle di Xálima molto più prossima al galiziano che al portoghese. Tradizionalmente, il galiziano è considerato dalla linguistica (Friedrich Diez, Wilhelm Meyer-Lübke, Erich Auerbach, Gustav Gröber, Heinrich Lausberg, André Martinet etc.), una varietà di portoghese.

RELIGIONE

Il cristianesimo, nella confessione Cattolica, è la principale religione della Spagna.

ORDINAMENTO DELLO STATO

Secondo la Costituzione del 1978, la Spagna è una monarchia ereditaria parlamentare, dove il re ha un ruolo di rappresentanza, ma anche di garante della democrazia e dell’unità del Paese.

Il potere esecutivo è nelle mani del Consiglio dei ministri (Consejo de Ministros), retto da un Presidente del Governo, cui il Parlamento dà e toglie la fiducia.

Il potere legislativo è attribuito a un Parlamento bicamerale (Cortes Generales) con mandato quadriennale, composto di:

  • Congresso dei Deputati (Congreso de los Diputados), una camera di 350 deputati, eletti con un sistema proporzionale corretto e senza voto di preferenza in circoscrizioni corrispondenti alle province;
  • Senato del Regno di Spagna (Senado), una camera con un numero di senatori variabile, nell’attuale legislatura sono 265, di cui 208 eletti direttamente e 57 eletti indirettamente dai parlamenti regionali.

Il potere giudiziario è indipendente.

SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA

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La Spagna è suddivisa in 17 comunità autonome (comunidades autónomas, al singolare: comunidad autónoma) che sono ulteriormente suddivise in 50 province, più due città autonome: Ceuta e Melilla (designate ufficialmente come Plazas de Soberanía en el Norte de África). Gibilterra è rivendicata dalla Spagna.

Ceuta, Melilla e altri piccoli isolotti, che si estendono su 0,65 km² e contano 312 abitanti sono i resti del vasto impero coloniale che il paese possedeva. In totale la Spagna ha 31,65 km² di territori nell’Africa del Nord, popolati da 138.228 abitanti.

A partire dall’introduzione del sistema delle comunità autonome le province hanno visto diminuire i loro poteri. Sono ancora utilizzate come distretti elettorali, per la codifica postale e come riferimenti geografici.

Sette comunità autonome sono composte da una sola provincia: Asturie, Isole Baleari, Cantabria, La Rioja, Comunità autonoma di Madrid, Murcia e Navarra.

Le province sono a loro volta suddivise in comuni o municipi (in spagnolo municipio). A capo del municipio c’è l’alcalde, il sindaco.

ISTITUZIONI

SISTEMA SCOLASTICO

L’educazione obbligatoria si divide in:

  1. scuola elementare detta educación primaria;
  2. scuola media detta educación secundaria obligatoria.(ESO)

La scuola elementare ha una durata di 6 anni e riguarda i bambini dai 6 ai 12 anni. E’ composta da tre cicli di due anni. Il passaggio dal primo al secondo anno è automatico, mentre il passaggio tra il primo e il secondo ciclo e successivamente al terzo ciclo è possibile solo nel caso siano stati raggiunti degli obiettivi specifici. La scuola media ha una durata di 4 anni e riguarda i ragazzi dai 12 ai 16 anni.

La scuola media è composta da due cicli: il primo di tre anni e il secondo di un anno. Ogni anno l’alunno deve fare un esame per recuperare le eventuali insufficienze in modo da poter passare all’anno successivo. Gli alunni che riescono a concludere la scuola media ottengono la licenza media, detta Graduado en educación secundaria. La licenza media permette, agli alunni che sono riusciti a ottenerla, l’accesso alla scuola superiore oppure alla scuola professionale. 

Dopo avere ottenuto la licenza media, gli studenti possono accedere alla scuola superiore, detta bachillerato, oppure possono scegliere la formazione professionale. In alcuni casi possono scegliere di frequentare la Garanzia sociale.

La scuola superiore ha una durata di due anni, con l’aggiunta di un anno facoltativo per la preparazione all’università. La scuola superiore riguarda i ragazzi dai 16 ai 18 anni. Per poter frequentare la scuola superiore occorre avere la licenza media o avere frequentato il secondo corso di BUP. Il BUP, Bachillerato Unificado Polivalente, è un insegnamento della LGE, Ley General de Educación. Si divide in tre anni:

  1. il primo anno di BUP corrisponde al terzo anno dell’educación secundaria della LOGSE
  2. il secondo anno di BUP corrisponde al quarto anno dell’educación secundaria della LOGSE
  3. il terzo anno di BUP corrisponde al primo anno di bachillerato della LOGSE

Dopo aver completato il Bachillerato Unificado Polivalente occorre seguire il C.O.U., curso de orientación universitaria, che equivale al secondo anno di bachillerato, per poter fare la selectividad, esame d’ingresso all’università.
Nella scuola superiore ci sono quattro indirizzi:

  • Biologico-medico;
  • Umanistico e scienze sociali;
  • Tecnico;
  • Artistico.

Finiti gli anni di studio gli studenti ottengono il Diploma de bachiller. Il Diploma de bachiller può essere ottenuto anche da adulti o lavoratori, che possono frequentare le lezioni nella modalità serale o a distanza.

Gli alunni che non scelgono il bachillerato possono scegliere la formazione professionale. La formazione professionale si divide in:

  • Ciclo formativo di grado medio;
  • Ciclo formativo di grado superiore.

FORZE ARMATE

Le Fuerzas Armadas de España (FFAA o FAE) sono le forze armate della Spagna e sono al comando del re, Filippo VI, nella qualità di capitano generale.

Le forze armate spagnole fanno parte della Forza operativa europea di reazione rapida (EUFOR) e dell’Eurocorps. Allo stesso modo, le forze armate spagnole sono integrate nella struttura militare dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), un’alleanza a cui la Spagna ha aderito nel 1982. Inoltre la Spagna ha il più antico corpo di fanteria di marina del mondo e le due unità militari permanenti più antiche del mondo: il reggimento di fanteria in memoria del re n° 1 e il reggimento di fanteria “Soria” n° 9.

Esse si dividono in:

  • Ejército de Tierra (esercito)
  • Armada (marina)
  • Ejército del Aire (aviazione)
  • Cuerpos Comunes (Corpi Comuni)
    • Cuerpo Militar de Sanidad (sanità militare)
    • Cuerpo Jurídico Militar (magistratura militare)
    • Cuerpo Militar de Intervención (Amministrazione e finanza)
    • Cuerpo de Músicas Militares (bande militari)

SISTEMA SANITARIO

Il sistema sanitario spagnolo, al pari di quello italiano, si caratterizza per la presenza di un “servizio sanitario nazionale” che in realtà può essere considerato come la somma dei diversi servizi sanitari autonomi su base regionale. Ogni Comunità (Regione) è divisa in distretti secondo criteri geografici e demografici chiamati Areas de Salud (AS). La struttura delle Areas de Salud è simile a quello delle ASL italiane, e garantiscono l’assistenza sanitaria strutturata su due livelli: le cure primarie e le cure specialistiche, con un occhio di riguardo al servizio ospedaliero. Al proprio interno ogni Areas de Salud è suddivisa in differenti Zonas Básicas de Salud che hanno competenza sull’assistenza primaria, e dispone di almeno un ospedale che si configura come struttura responsabile dell’assistenza specialistica e dei problemi di salute di maggiore complessità. la gestione delle cure primarie è affidata ai Centre d’atenció primària (CAP), operativi 24 ore su 24 e con un pronto soccorso ambulatoriale integrato, nei quali operano equìpe multidisciplinari costituite da medici di medicina generale, pediatri, personale infermieristico e amministrativo, assistenti sociali, ostetriche e fisioterapisti. Le cure specialistiche sono garantite dai centri di specializzazione (i poliambulatori presenti nei Centri di Salute) e dagli ospedali. Con la Tessera TEAM le cure mediche sono gratuite, mentre quelle dentistiche sono a pagamento e non rimborsabili. In ospedale non è previsto il pagamento del ticket.

TRASPORTI

Per la lista di autostrade e superstrade potete consultare il seguente link https://it.wikipedia.org/wiki/Autostrade_e_superstrade_in_Spagna

Limiti di velocità:

  • 50 km/h nei centri urbani
  • 70 km/h fuori dai centri urbani
  • 120 km/h in autostrada

La Spagna ha la più estesa rete ad alta velocità ferroviaria in Europa e la seconda più estesa al mondo dopo la Cina. Renfe è l’unica compagnia ferroviaria spagnola che gestisce il servizio dei treni in Spagna. 

Ci sono 47 aeroporti pubblici in Spagna. Il più trafficato è l’Aeroporto di Madrid-Barajas, seguito da quello di Barcellona (E Prat). La compagnia di bandiera è la “Iberia“.

MEDIA

I Giornali spagnoli potete trovarli qui https://www.dive3000.com/news/news_spa.htm

La Televisión Española (TVE) è l’azienda pubblica televisiva operante in Spagna, parte di RTVE. Essa è sostenuta economicamente dalle sovvenzioni governative e da altre fonti come la vendita di programmi all’estero, poiché in Spagna ormai da decenni è stato abolito il canone televisivo a causa dell’alta evasione, e dal 2010 non trasmette spot.

I canali televisivi sono:

  • La 1
  • La 2
  • Canal 24 Horas
  • Teledeporte
  • Clan
  • TVE Internactional
  • Star TVE HD

Lo streaming della tv spagnola potete trovarlo qui https://www.tvdream.net/web-tv/paesi/spagna/

Telefónica S.A. è una compagnia di telecomunicazioni spagnola. Operante principalmente in Spagna e America Latina, è una delle più grandi società di telecomunicazioni fissa e mobile.

SPORT

L’interesse sportivo in Spagna è dominato dal calcio. Il campionato spagnolo di calcio è considerato come uno dei migliori al mondo poiché il Barcellona, il Real Madrid e l’Atletico Madrid sono tra squadre più titolate al mondo. Seguono tennis, formula 1, ciclismo, motociclismo, basket, alpinismo e…la corrida!!

CUCINA

La cucina spagnola è fortemente radicata nelle tradizioni più antiche e ha il merito di aver promosso dall’inizio del XVI secolo l’ingresso di prodotti nuovi in Europa (patata, pomodoro, mais, cacao, caffè, ecc.) provenienti dalle Americhe.

I piatti tipici sono la paella (riso, zafferano con frutti di mare o carne) e il gazpacho (zuppa fredda). L’aspetto vinicolo in Spagna è imponente e di qualità. I più famosi e venduti sono i vini di Ribera del Duero e di Rioja, quelli di Jerez, i vini molto alcolici Valdepenas e i pregiati vini spumante della Catalogna. Derivato del vino è invece la sangria.

CURIOSITA’

  • La Spagna è al terzo posto nel Mondo per numero di Siti UNESCO
  • Un faro e una diga costruiti dai romani sono usati ancora oggi la Torre di Hercules a Coruña, costruita nel secondo secolo, è l’unico faro al mondo di epoca romana preservato e funzionante. vicino a Mérida, l’Embalse de Proserpina” è la seconda diga più vecchia al mondo ancora in uso
  • c’è il maggior numero di spiagge nel mondo con la Bandiera Blu
  • Sobrino de Botìn aprì nel 1725 come Casa Botìn, e, anche se non è il più antico ristorante in assoluto, sicuramente è il più antico ancora aperto, con tanto di certificato  dal Guinness Book of Records.
  • puoi arrivare in Portogallo facendo zipline
  • importante primato europeo per la donazione e trapianto di organi
  • il ristorante più caro al mondo si trova ad Ibiza
  • La città più antica d’Europa si trova in Andalusia ed è la meravigliosa Cádiz
  • In Spagna c’è il Deserto quello di Tabernas
  • Tra Cadice e Siviglia ci sono tante piantagioni di cotone
  • Il Rio Tinto è un fiume rosso
  • Durante un viaggio on the road in tutto il territorio spagnolo, non potrai non notare dei grandi cartelli neri rappresentanti il profilo di un toro, posizionati soprattutto a fianco della strada. 
  • cabine trasparenti, con all’interno un uomo che vende Gratta e Vinci. In realtà si tratta di una lotteria nata illegalmente e legalizzata successivamente dallo Stato spagnolo, che ha come intento quello di aiutare i ciechi e le persone con disabilità in generale. Potresti trovarli anche all’interno dei centri commerciali.
  • il cuscino UNITO del letto matrimoniale. 
  • l calcetto, il sottomarino e il chupachups sono stati inventati in Spagna
  • las “vieiras” (conchiglie) erano la prova inconfutabile che portavano i pellegrini per dimostrare che avevano fatto il camino de Santiago, ragion per cui nel Medioevo ci fu un “traffico di conchiglie che la Chiesa dovette proibire.

Pubblicato da crazyjungle1

Siete appassionati di viaggi, cibi, culture, usanze e costumi locali? allora siete nel posto giusto...Crazy Jungle è ciò che fa per voi... ogni settimana pubblicheremo un video attraverso il quale potrete allargare i vostri orizzonti e imparare cose nuove ..viaggeremo insieme a voi e quando non lo faremo saremo sempre insieme a voi intrattenendovi con challenge culturali. Allora cosa aspettate unitevi insieme a noi in questa giungla di matti!

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